Ahimè, non tutti i denti si possono salvare sempre! Se siamo arrivati a dover estrarre un dente, vuol dire che qualcosa è andato storto: cure troppo rimandate o mal eseguite? Un evento traumatico imprevedibile? Pazienza: inutile piangere sul latte versato.
Cosa posso fare oggi per non avere ulteriori conseguenze negative?
Se è vero che ho perso un dente, è anche vero che mi rimane come mio capitale l’osso: questo mio bene prezioso non lo devo disperdere.
Il mio consiglio è quello di:
- eseguire l’estrazione del dente perso il prima possibile: tenerlo in bocca comporta rischi di infezione e spesso causa la perdita di osso prezioso.


Eseguire l’estrazione nel massimo rispetto possibile dei tessuti del paziente (ciò dipende dall’abilità e dalla cura del dettaglio dell’operatore ma dipende anche dalle condizioni in cui ci arriva il dente da estrarre).
Adottare tecniche di preservazione della cresta ossea (dovrebbe essere il vostro dentista a parlarvene).

Lo scopo è quello di prevenire i processi di riassorbimento dell’osso dove si è estratto il dente per rendere “facile” l’inserzione dell’impianto dentale nei mesi successivi e anche per avere migliori risultati estetici finali.
Eseguita l’estrazione non lasciate “il buco” del dente mancante: dove l’osso non viene stimolato (dalla presenza del suo dente che mastica), inevitabilmente si riassorbe e perde quindi sia spessore che altezza. Il rischio è che anni dopo, quando finalmente “siete pronti” per mettere l’impianto, l’osso non c’è più, oppure lo spazio tra i denti non c’è più.
In entrambi i casi recuperare ciò che si è perso diventa lungo e costoso.

Restauro con impianto. Risultato esteticamente mediocre in caso di posizionamento dell’impianto: il volume osseo è insufficiente.

Restauro con ponte. Formazione di uno spazio antiestetico tra il ponte ed il bordo delle gengive sottostanti.
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